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1918, a nagy háború utolsó éve. Az Osztrák–Magyar Monarchia fiatal katonája – melynek alakját az első világháborúban elhunyt temesvári Pán Péter ihlette – átszakítja az olasz front szögesdrót akadályát, és elmenekül a harcmezőről. Az ellenség földjén vezető útján, melynek tájai szülőhazájára emlékeztetik, szinte senkivel sem találkozik. Csendes magányában a háború borzalmai mellett gyerekkori pásztorélete és a fronton elveszített barátja, Matyi emléke is megelevenedik benne. Péter azt reméli, a tenger közepén lévő szigetre menekülhet, ahol a háború nem létezik. Cosimo Miorelli hipnotikus, a természetet és a háborút megjelenítő festményanimációi az ártatlan gyermekkor és a felnőttek erőszakos világának allegóriájaként árnyalják a film béke mellett kiálló üzenetét.
A film a JUNO11 Distribution forgalmazásában november 21-étől látható a magyar mozikban.
Altopiano di Asiago, 1918, pochi giorni prima della fine della Grande Guerra. Un soldato austro-ungarico oltrepassa lo sbarramento delle linee nemiche. È molto giovane, è solo, spaventato. Attraversa l’altopiano senza incontrare anima viva, fatta eccezione per una pattuglia di soldati italiani in rotta che non sembra però prestargli molta attenzione.
La guerra sembra si sia spostata altrove: restano solo le tracce della devastazione che lascia al suo passaggio. Il ragazzo alterna i pensieri angosciosi della terribile esperienza in trincea ad alcuni limpidi ricordi d’infanzia: la sua vita da pastore, la madre, l’amico Maty, morto in battaglia accanto al lui, che immagina di ritrovare nell’agognata isola in mezzo al mare, un regno che sta al di là mondo reale dove la guerra non esiste. Nel suo cammino in quella terra nemica la paura che lo accompagna è mitigata da una presenza forte della natura, verso la quale nutre un rapporto di profonda appartenenza e di timoroso rispetto.
In effetti quel territorio straniero, con i suoi prati e i suoi boschi, gli pare del tutto simile alla sua terra, mentre nella fantasia sente esistere un conflitto sempre più evidente tra guerra e natura, due entità che prendono in lui la forma di figure mitiche. La guerra, che immagina sconfitta infine dalla forza della natura, gli porta però la morte, che lo riconsegna a cicli naturali in cui la vita si rigenera sempre. Su una croce funebre, in mezzo a un prato, compare finalmente il nome del soldato: Peter Pan.